
Dopo l'articolo di Domenica scorsa (dedicato alla discesa libera) questa settimana parleremo di un'altra disciplina storica dello sci da discesa: lo slalom speciale.
E' la seconda specialità più antica ed è sicuramente la più difficile tecnicamente dello sci alpino: è detta la "disciplina a porte strette" e comporta una reattività e prontezza di riflessi per nulla scontate e facili da ottenere. Si tratta di un tracciato con un dislivello compreso tra 150 e 300 m e con velocità raggiunte mai superiori ai 40 km/h. Le curve delimitate da porte singole alternate rosse e blu sono a cortissimo raggio (la distanza media tra le porte si aggira sui 9/10 m). Dalla stagione 2003/4 gli sci devono avere una lunghezza minima di 165 cm per gli uomini e 155 cm per le donne; dal 2007 è obbligatorio l'uso del casco. Dato poi il cortissimo raggio, gli atleti passano vicinissimo al palo (frequenti le inforcate) e per scostarlo senza grossi problemi vengono utilizzate protezioni per mani, gambe e faccia.
La gara viene svolta in due manche (alla seconda vengono ammessi soltanto i 30 migliori tempi) e i pettorali vengono assegnati secondo la classifica di specialità: i primi 15 atleti vengono sorteggiati per i pettorali iniziali, poi si segue l'ordine di classifica.
Maestro della slalom speciale è stato senza dubbio l'invincibile Ingemar Stenmark, con addirittura 40 vittorie, anche se i nostri connazionali Thoni e Tomba lo seguono a testa alta! Tra le ragazze domina la fuoriclasse invece appena ritirata Marlies Schild, con 35 vittorie.
Il migliore dei nostri tempi è invece l'austriaco Marcel Hirscher, anche se il team tedesco inizia a far paura...
La nazionale azzurra è in crescendo e si affida principalmente a Stefano Gross, Giuliano Razzoli e Patrick Thaler.
Alla prossima settimana con l'articolo sul Super-Gigante!
Buone sciate!
Discipline dello sci #2: slalom speciale
Reviewed by Leonardo Trentini
on
23:09
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